Dal 2026-2027 entreranno in vigore le Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola, una revisione profonda dei programmi scolastici annunciata dal Ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. Tra le principali novità spiccano il ritorno del latino come materia opzionale già a partire dalla seconda media, l’abolizione della geostoria alle superiori e un maggiore focus sulla letteratura italiana, sulla storia d’Italia e sui popoli italici.
Latino alle medie e storia come narrazione critica
La possibilità di studiare il latino già dalle scuole medie rappresenta un cambio di rotta rispetto alle attuali linee guida, con l’obiettivo di introdurre gli studenti alla cultura classica fin dalla giovane età. Alle scuole superiori, la geostoria verrà sostituita da un approccio che propone la storia come “grande narrazione”, con un’attenzione particolare alle radici italiane, europee e occidentali. La riforma punta a valorizzare la storia dei popoli italici, le civiltà dell’antica Grecia e Roma, i primi secoli del Cristianesimo e altre fondamentali tappe storiche, abbandonando, secondo il ministro Valditara, “sovrastrutture ideologiche” per privilegiare una visione chiara e critica.
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